Basilico aeroponico il primo in Liguria
Il basilico aeroponico stabilisce una novità per la Liguria e il suo territorio, il primo impianto aeroponico della Regione, una grande innovazione del settore che da il via al basilico aeroponico, una pianta che cresce senza terra.
Siamo a Borghetto Santo Spirito, e un’azienda agricola innovativa La Fattoria di Pol sperimenta con successo una tecnica di coltivazione che coniuga tecnologia, sostenibilità e qualità e che può offrire un’opportunità di sviluppo in Liguria.
C’è una serra innovativa in cui il basilico nasce e cresce fuori dal terreno, ha le radici che fluttuano nell’aria, e ricava l’acqua e tutti i nutrienti di cui ha bisogno da un sistema di nebulizzazione.
Un impianto innovativo, gestito in remoto tramite computer smartphone. Tutto questo accade a Borghetto Santo Spirito, provincia di Savona, dove Paolo Gazzotti, titolare dell’azienda agricola “La Fattoria di Pol” ha avviato il primo impianto aeroponico della Liguria, e uno dei primi in Italia.
Con agricoltura aeroponica si intende la coltivazione di qualsiasi pianta tramite un’innovativa tecnica che non prevede l’utilizzo di alcun tipo di substrato di coltivazione: le piante si sviluppano in canaline con le radici, in un ambiente protetto come una serra. Le piante sono sorrette da alcuni pannelli forati che si trovano ad altezza uomo in apposite canaline in policarbonato, la cui dimensione e forma varia a seconda delle caratteristiche della pianta coltivata. Tutti i nutrienti necessari alla crescita delle piante vengono somministrati attraverso un sistema di nebulizzazione che interviene direttamente sulle radici delle piante coltivate: il bilanciamento degli elementi è perfetto così ad ogni irrigazione.
I vantaggi sono molteplici. Il più evidente è uno sviluppo sano, veloce e maggiore delle piante coltivate.
Non meno importante è la sostenibilità di questa tecnica: l’agricoltura aeroponica riduce del 60% il consumo di fertilizzanti e il 95% di acqua rispetto a una coltivazione a terra. Non solo: la nebulizzazione diretta sulle radici in un sistema chiuso elimina del tutto la dispersione di qualsiasi concime nel terreno (una delle cause più ricorrenti di inquinamento delle falde acquifere).
Infine, c’è l’aspetto umano. L’impianto ad altezza uomo non obbliga i contadini a doversi piegare per raccogliere le piantine: un’attività particolarmente faticosa, specialmente quando a fine giornata si presenta il conto del mal di schiena.
Per cui, andremo a scoprire di più sul basilico aeroponico nelle prossime settimane, intanto nel nostro mondo pesto abbiamo inserito una notizia innovativa.
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