Le terrazze di marmo “amarcord genovese”
Le Terrazze di marmo, una meraviglia che abbiamo scoperto scovando tra i vecchi libri di famiglia conservati dai nostri nonni, quando sono saltate fuori delle cartoline datate 1899.
Sono un capolavoro storico della vecchia Genova purtroppo scomparso, sembra da varie ricerche che abbiamo fatto, che i genovesi dell’epoca le chiamassero “e terasse”, si trovavano nella zona di Caricamento e venivano definite anche come i Portici di Caricamento. Le Terrazze di marmo lunghe 410 metri e larghe 13, si trovavano nella zona delle muragliette di ronda appartenenti alle storiche mura cinquecentesche della città vecchia. Partivano da Porta dei Vacca arrivando fino a Palazzo San Giorgio, che all’epoca era sede della Dogana. A rivedere le cartoline in bianco e nero trovate in un vecchio libro, occupavano quello che oggi è un tratto della sopraelevata. Maestose, degne della Superba, avevano 73 arcate di porticato totali che si estendevano da Palazzo San Giorgio a Porta dei Vacca, la larghezza del porticato era di 5 metri, mentre la larghezza delle terrazze soprastanti era di 12 metri.
La cosa spettacolare era che nel porticato, vi erano delle botteghe con soffitti alti 8 metri, mentre le terrazze di marmo, utilizzate come passeggiata soprattutto dalla borghesia genovese, erano alte più di 11 metri. Lo spettacolo panoramico doveva essere davvero eccezionale per l’epoca, tanto che le terrazze divennero famose in tutta Europa.
Le terrazze di marmo furono costruite utilizzando materiali pregiati, pietra verde della Val Varenna di Pegli per i capitelli, marmo rosa delle cave di Drap nella zona di Nizza in Francia per le arcate, mentre per la copertura del tetto a più di 11 metri di altezza che fungeva da passeggiata, fu utilizzato il marmo di Carrara.
Pare che il costo dell’opera fu di circa 8.000.000 delle vecchie lire, che nel 1844, anno della consegna alla città di questa faraonica opera, erano una vera fortuna.
La follia, crediamo tutta genovese, fu che dopo pochi anni esattamente nel 1885 ne fu decisa e attuata la demolizione. Pensate oggi avere ancora esistente e ristrutturata un’opera di questo tipo.
Precisiamo che le foto di questo articolo sono cartoline dell’epoca “scannerizzate” per l’occasione.
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