Per chi non c’è mai stato è inutile spiegarlo, ma chi ci è passato almeno una volta lo capisce al volo. La città vecchia di Genova è come un labirinto borghesiano, o ancora meglio, una fantasia lovecraftiana, meno cupa e più divertente. Strati e strati di storia millenaria, assassinii, amori clandestini e no, feste e sbronze hanno accumulato l’invisibile, ma nettamente percepibile substrato di materia ectoplasmatica, vita e vissuti allo stato puro, che pervade le strette viuzze. Alla sera è più facilmente percepibile, anche perché, essendo la città vecchia una creatura vivente, si rigenera in continuazione generando essa stessa miti e leggende, sfoggiando di volta in volta, personaggi improbabili e favolosi, come un libro di favole da cui potreste veder uscire principesse e cavalieri, fate e regine. Continua a leggere