Una giapponese a Genova | Nana Onishi
La fortuna di poter incontrare una giapponese a Genova con cui dialogare su due culture così diverse, ma in alcuni casi meno lontane di quanto si pensi, era un’occasione da non perdere, e così abbiamo fatto.
Cultura, arte, musica e amici in comune, ci portano a chiacchierare con Nana Onishi, una giapponese a Genova.
Lei è nata ad Ashiya, la Porto Cervo del Giappone, (di questo torneremo a parlare) ma è cresciuta a Kobe, che sembra una sorta di Genova nipponica, con tanto di porto e montagne alle spalle le quali, come per la vecchia “Superba” creano una sorta di protezione naturale.
Kobe è ricordata dalle cronache per il terremoto del 1995 quando lei aveva 10 anni, ma ci sono molte curiosità da raccontare sulla città “gemella” di Genova oltre al tragico evento.
Le poniamo qualche domanda, classiche curiosità per capire come si trova una giapponese a Genova e cosa pensa di noi in generale.
Lei gentilissima, si presta al gioco e per questo la ringraziamo anticipatamente.
Nana, cosa ti ha portato in Italia?
«La musica: ho studiato musica sin da bambina e dopo essermi laureata volevo specializzarmi nel paese della musica classica.»
Come sei arrivata a Genova?
«Il destino! Una recita della Madama Butterfly al Carlo Felice mi ha fatto venire la prima volta a Genova. I biglietti però erano esauriti, così mentre ero alla ricerca di almeno un ticket per entrare ho trovato Dario, che oggi è mio marito per cui, eccomi a Genova!»
Passiamo alla cucina: piatto italiano preferito?
« La trippa, in tutte le maniere, alla genovese, lampredotto, ecc…»
Piatto ligure preferito?
«Tutto, adoro la vostra cucina, ma soprattutto il minestrone genovese! Segue in classifica la focaccia genovese poi vi svelerò la mia selezione di panifici preferiti!»
Questa è più impegnativa: differenze tra Italia e Giappone dal tuo punto di vista?
«Penso che nel modo di pensare dei due popoli, quello che manca ai giapponesi lo hanno gli italiani, mentre quello che manca agli italiani lo hanno i giapponesi!»
Cosa ti piace di più e di meno dell’Italia?
«Mi piace lo stile di vita, meno frenetico rispetto al Giappone, la possibilità di stare più vicino alle proprie famiglie e il rispetto del tempo libero del lavoratore, che non viene giudicato male se si prende le vacanze o va in malattia.
Inoltre mi piace la varietà e qualità del cibo che si può acquistare a buon prezzo rispetto al Giappone.
Dell’Italia non mi piace la troppa sporcizia nelle strade, la qualità dei trasporti pubblici e delle vie di comunicazione. Un’altra cosa che non mi piace è l’assenza di bagni pubblici, che in Giappone sono numerosi e puliti.»
Cosa ti piace di più e di meno di Genova?
«Adoro il clima di Genova e la possibilità di andare dal mare ai monti in un attimo. Mi piace anche la cultura e l’artigianato ligure, oltre andare a scoprire le piccole e grande storie di questa città: Genova mi sorprende sempre!
Non mi piacciono gli ingressi di certi negozi genovesi, piccoli e stretti, che sembrano voler nascondere quel che c’è al loro interno ed in cui ci vuole un po’ di “coraggio” per entrare!»
Potremmo continuare per ore, Nana ci racconta del Giappone e del legame che alcuni connazionali hanno per l’Italia e persino per Genova. Il tempo non basta, per cui azzardiamo e le chiediamo:
Nana, ti piacerebbe raccontarci del Giappone, delle differenze culturali, curiosità, città, modo di vivere secondo il tuo punto di vista ?
Lei esita un secondo poi dice : « perché no!»
Bene, ringraziamo entusiasti Nana Onishi: da oggi abbiamo tra noi una giapponese a Genova.
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Bellissima Storia👍